Un breve trekking di 4
giorni, nelle bellissime Dolomiti, con un saluto finale a lei, la
maestosa Marmolada.
Il nostro itinerario ha
toccato tre rifugi diversi: il rifugio Fuciade, il rifugio Contrin e
Malga Ciapela.
1°giorno
Il primo giorno, siamo
partiti di mattina presto da Padova, e ci siamo diretti a Malga
Ciapela dove abbiamo lasciato lì la macchina, per poi ritrovarla
alla fine del nostro trekking.
Da Malga Ciapela, abbiamo
preso l'autobus alle 11.38 e dopo un'oretta siamo arrivati a Falcade,
e da lì è iniziata la nostra avventura.
(nel sito
www.marmolada.com trovate gli
orari degli autobus – costo del biglietto 5,00€)
La passeggiata da Falcade
fino alla conca di Fuciade inizia dalla piccola chiesetta di
S.Romedio, e il sentiero da seguire è il 694.
Il percorso è abbastanza
facile, una stradina forestale, particolarmente pianeggiante con
qualche leggera salita. Si segue integralmente la stradina e si
arriva alla Baita Flora Alpina, che si trova nella località
Valfredda.
Da qui un'altra oretta,
con una passeggiata sempre molto semplice si arriva al rifugio
Fuciade (1982 m).
Al rifugio abbiamo sia
cenato che fatto colazione e devo dire che era tutto divinamente
squisito.
www.fuciade.it
mezza pensione + pernottamento 75,00€
Difficoltà percorso :
facile
Tempo: 3/4 ore
Rifugio Fuciade: voto 10
e lode, è davvero fantastico
2°giorno
Dopo aver fatto
un'abbondante colazione, ci siamo messi subito in cammino, per
raggiungere il prossimo rifugio, il sentiero da seguire è il 607
passo Cirelle.
La prima parte della
camminata è particolarmente facile, tutta in salita e si arriva a
metà della montagna, dove pochi giorni fa è stata messa una targa
in onore del centenario dalla 1°guerra mondiale.
Da lì si può ammirare un fantastico panorama, sulla vallata del rifugio Fuciade e vedere in lontananza le Pale di San Martino, in più se si sta molto attenti, si possono trovare le stella alpine.
Da lì si può ammirare un fantastico panorama, sulla vallata del rifugio Fuciade e vedere in lontananza le Pale di San Martino, in più se si sta molto attenti, si possono trovare le stella alpine.
Da lì all'ultimo tratto
di salita, il percorso diventa davvero molto difficile, perchè è un
ghiaione, e a tratti il sentiero era sparito, causa delle forti
piogge dei giorni precedenti, e c'erano sassi ovunque, quindi bisogna
stare davvero molto attenti.
Durante la salita si possono vedere alcuni residuati bellici della Grande Guerra, come filo spinato e scatolame vario.
Durante la salita si possono vedere alcuni residuati bellici della Grande Guerra, come filo spinato e scatolame vario.
Una volta arrivati su al passo Cirelle posto tra la
Punta omonima e la Punta Cigolè, si può trovare addirittura un
piccolo ghiacciaio. Al passo (2686 m), compare verso nord-est la
rocciosa ed inconfondibile parete sud della Marmolada ed un panorama
spettacolare sulle più vicine Cima Ombretta e Sasso Vernale mentre a
sud-ovest la vista è interrotta dalla Cima dell'Uomo.
Si prosegue sempre per il sentiero 607, e con una discesa abbastanza facile più o meno di un'ora e mezza si arriva al rifugio Contrin. Noi lungo il percorso, abbiamo trovato una famiglia di stambecchi con i cuccioli, davvero una emozione unica.
Il rifugio Contrin
(2016m), situato nella Cima omonima “Val Contrin” a Canazei, si
trova ai piedi del Gruppo della Marmolada, con diverse vette di oltre
3000 m che spiccano al suo cospetto, tra queste il Gran Vernel,
Piccolo Vernel, Cima Ombretta e Cima dell'Uomo. Il suo panorama
spazia a 360° sui gruppi della Marmolada e Sassolungo, facenti parte
anche loro del Patrimonio dell'Unesco.
Il rifugio offre anche il
pernottamento sia con camere private con lenzuoli, sia in camerate.
Noi abbiamo preferito una camera da 6 persone con lenzuola.
www.rifugiocontrin.it
mezza pensione + pernottamento 60,00€
Difficoltà percorso:
medio facile, tranne il ghiaione che è davvero difficile, secondo me
è solo per persone allenate ed esperte, e non per bambini e
anziani.
Tempo: 3/4 ore
Rifugio Contrin: voto 8
3°giorno
Alle 8.00 di mattina
eravamo già pronti per partire, perchè oggi c'era la camminata più
lunga da fare, più o meno 12/13 km, dal rifugio Contrin ad arrivare
a Malga Ciapela, sentiero da seguire è il 606 inizialmente, poi il
610 passo Ombretta.
Lasciata alle spalle la
piccolissima chiesetta, si inizia la passeggiata tra ampie praterie e
pascoli, ma poco dopo il sentiero che costeggia a destra la Malga
Contrin, diventa sempre più ripido e l'erba lascia spazio a rocce,
ghiaia e sfasciumi. Il sentiero si alza ripidamente permettendo di
godere una straordinaria vista sulla Val Contrin e più oltre verso
il Passo Nicolò e il Val Ombert. Proseguendo sempre più in alto,
sembra che le pareti di Cima d'Ombretta e della Marmolada si vogliano
toccare, formando una gola dove l'atmosfera tra il silenzio della
montagna e i banchi di nebbia diventa molto suggestiva, quota 2704 m.
Una volta arrivati al Passo Ombretta, si trova il bivacco Dal Bianco e numerose postazioni militari, a sinistra si nota una trincea, e sulla destra una capanna rossa con 9 posti letto e un tavolo dove poter mangiare.
Una volta arrivati al Passo Ombretta, si trova il bivacco Dal Bianco e numerose postazioni militari, a sinistra si nota una trincea, e sulla destra una capanna rossa con 9 posti letto e un tavolo dove poter mangiare.
Poi da lì inizia la
ripida discesa sul ghiaione, dove si raggiunge il rifugio Falier
(2080 m).
Una breve sosta al
rifugio, dove si incontrano delle simpaticissime caprette, e poi da
lì inizia una bella camminata, molto tranquilla tra verdi praterie e
fitto bosco ombroso, e su un comodo sentiero si raggiunge Malga
Ciapela (1450m).
Noi abbiamo pernottato
al'Hotel Garnì Roberta, che si trova esattamente ai piedi della
Marmolada.
www.garniroberta.com
solo colazione, tra l'altro molto buona e pernottamento 40,00€
Difficoltà percorso:
medio difficile, soprattutto la discesa nel ghiaione
Tempo: 5/6 ore
Hotel Garni Roberta: voto
8
4°giorno
Oggi è l'ultimo giorno
in questo piccolo paradiso, e non potevamo non salire sopra alla
Marmolada (3265 m).
Il costo del biglietto
delle 3 funivie è di 24,00€, ma noi grazie ad uno sconto che ci ha
dato la signora del hotel, abbiamo pagato 22,00€.
La Marmolada, nota anche
come “Regina delle Dolomiti”, è un gruppo montuoso delle Alpi
collocato tra il Veneto e il Trentino Alto Adige. Sul versante
orientale è delimitata del fiume Cordevole, sul versante occidentale
dalla Val di Fassa.
Il primo tratto presenta
già panorami mozzafiato sulla valle e sulle montagne, scesi dalla
prima funivia, si sale subito nella seconda, e si arriva a Serauta,
dove si trova il Museo della Grande Guerra (museo gratuito e secondo
me la visita ed obbligo, per capire meglio la triste storia della
Grande Guerra). Qui si trova anche un ristorante, dove abbiamo
pranzato, e la visuale si affaccia direttamente sulla zona dichiarata
“Monumentale Sacra”. Si possono notare, trincee, camminamenti,
gallerie e postazioni che rendono l'idea di quanto lavoro sono stati
capaci di fare gli Alpini ed i Fanti, nonché quanti sacrifici siano
stati costretti ad affrontare per sopravvivere in quelle condizioni
difficili.
Infine la terza funivia
porta a Punta Rocca, dove sebbene fosse luglio, c'erano 10 gradi,
abbiamo camminato sul ghiacciaio e giocato a palle di neve, quindi
consiglio un abbigliamento adeguato. Da qui il panorama è davvero
unico al mondo, spazia a 360° sul tutto il promontorio. Qui si trova
anche la piccola Grotta della Madonna, benedetta da S.S. Papa
Giovanni Paolo II, il 26 agosto 1979.
Una volta scesi, siamo andati a vedere i Serrai di Sottoguda, un canyon lungo circa 2 km, con pareti a picco alte centinaia di metri con poco spazio tra l'una e l'altra.
Tutto il percorso è affiancato dal piccolo torrente Pettorina, che con gli anni ha eroso le rocce fino a formare voragini e grotte che si possono ammirare.
Durante il sentiero si trova una piccola chiesetta di S.Antonio e più avanti la Madonna dei Serrai posta in una grotta naturale.
Che dire, sono stati 4
giorni davvero magnifici, immersi nella magnifica natura, nel
silenzio e il tutto davvero molto vicino a casa.... a volte ci sono dei
piccoli paradisi che neanche conosciamo qui nella nostra bellissima
Italia.
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