martedì 4 ottobre 2016

Padova, 10 buoni motivi per visitare la mia bellissima città


PADOVA, la città dei tre “senza”


Padova ormai è nota come la città dei tre “senza”:
  • la città del Santo senza nome, perchè per i padovani la Basilica di Sant'Antonio è semplicemente chiamata “il Santo”;
  • il prato senza erba, perchè la piazza più bella di Padova, Prato delle Valle, una volta era una zona paludosa, quindi da qui prato senza erba;
  • il caffè senza porte, perchè lo storico Caffè Pedrocchi, fino al 1916 rimaneva aperto sia di giorno che di notte, e per questo chiamato senza porte.
Ci sarebbe anche un quarto “senza”, ma che è sconosciuto anche a molti padovani e stò parlando del “Bo senza stalla”, e mi riferisco al Palazzo del Bo, la sede dell'Università, che prese questo nome da un'antica locanda, situata proprio lì che era denominata la Locanda del Bove e che aveva come insegna un teschio di un bue. Quindi trattandosi di un palazzo e non di un animale, ecco che si parla del Bo senza stalla.

10 buoni motivi per venire a visitare Padova


  1.  La Cappella degli Scrovegni


La Cappella degli Scrovegni è un capolavoro della pittura del Trecento italiano, realizzata dal grande maestro toscano, Giotto.
Il ciclo pittorico della Cappella è sviluppato principalmente in tre temi: gli episodi della vita di Gioacchino e Anna (riquadri 1-6), gli episodi della vita di Maria (riquadri 7-13) e gli episodi della vita e morte di Cristo. Tutto questo si può ammirare sotto un meraviglioso cielo stellato che è dipinto nel soffitto.

La prenotazione è obbligatoria e si può fare online nella pagina www.cappelladegliscrovegni.it/index.php/it/prenota-la-visita/modalita-di-prenotazione
oppure chiamando il call-center al num. 049/2010020 Biglietto di ingresso costa 13,00€
Si trova in Piazza Eremitani n.8, entrata dai musei civici.
La visita ha una durata complessiva di circa 30 minuti.

  1. La Basilica di Sant'Antonio

Chiamato appunto dai padovani Il Santo, la Basilica di Sant'Antonio è il santuario internazionale dedicato al santo portoghese.
Ogni anno accoglie numerosi pellegrini da tutto il mondo, in particolare il 13 giugno che è la festa del Santo.
La Basilica è un insieme di stili diversi, con la facciata romanica, le cupole bizantine, i campanili moreschi e il deambulatorio, composta da sette cappelle, in quella chiamata “Tesoro”, sono custodite le relique del Santo, mentre la lingua e il mento intatti, sono custodite in due teche visibili a tutti.
L'altare maggiore è uno dei monumenti più prestigiosi di tutta la Basilica, è preceduto da una palaustra in marmo rosso, con le statue della Fede, Carità, Temperanza e Speranza di Tiziano Aspetti. Un grande crocifisso sovrasta la Madonna col Bimbo seduta in trono, circondata dalle statue dei Santi di Paodva.

Nella piazza della Basilica, si può ammirare il monumento equestre al Gattamelata, la famosa statua di Donatello.

Si può visitare gratuitamente la Basilica, ovviamente indossando un abbigliamento con spalle e gambe coperte fino al ginocchio.
Si trova in Piazza del Santo, a 10 minuti di cammino dal Prato della Valle.

  1. Prato della Valle

Prato della Valle, non è solo la più grande piazza di Padova ma anche una delle più grandi d'Europa, si dice seconda solamente dopo la piazza Rossa di Mosca.
La sua configurazione risale al XVIII secolo ed è caratterizzata da un'isola centrale, chiamata isola Memmia, circondata da una canaletta e con un doppio anello costituita da 78 statue di pietra, che rappresentano i cittadini più famosi di Padova.
Ogni sabato questa piazza ospita un grande mercato con bancarelle di vestiario, fiori, oggettistica per la casa, mentre ogni terza domenica del mese ospita il mercato dell'antiquariato.
Poi d'inverno il Prato della Valle diventa un luogo magico, perchè in ogni alberello vengono messe le luci natalizie, e credetimi che ammirare questo spettacolo è veramente qualcosa di unico.

  1. Palazzo della Ragione
  2. Piazza della Frutta e delle Erbe
  3. Sotto il salone

Il palazzo della Ragione, chiamato più comunemente solo come “il Salone”, sorge al centro di due famossisime piazze nel cuore di Padova, tra piazza della Frutta e piazza delle Erbe.
Questo storico edificio, è uno dei più grandi ambienti coperti d'Italia che non ha uguali nell'archittettura civile italiana. All'interno del grandioso salone, di circa 80m di lunghezza e 27m di larghezza, la sala è decorata da circa 500 affreschi dove si può ammirare un gigantesco cavallo ligneo, copia rinascimentale di quello del monumento del Gattamelata di Donatello, e due sfingi egiziane portate nell'800 da Giovan Battisti Belzoni.
Ogni tanto il Palazzo della Ragione ospita delle mostre.
Sotto il salone, invece ci sono due lunghe gallerie parallele, dove si trovano moltissime botteghe di generi alimentari, mentre le due piazze adiacenti sono sede di uno dei più pittoreschi mercati all'aperto, con bancarelle di frutta e verdura nella piazza delle Erbe, mentre con bancarelle di vestiario in quella della Frutta.

  1. Piazza dei Signori

Piazza dei Signori, è uno degli spazi più suggestivi e vitali di Padova, dove alla sera, soprattutto in primavera ed estate, è davvero piacevole trascorrere la serata.
Piazza dei Signori è racchiusa lungo i due lati maggiori tra due quinte di facciate di case porticate, elegantemente arricchite da terrazze con antichi poggioli in ferro battuto, e delimitata poi dalla Chiesa di S.Clemente e il Palazzo del Capitanio, con la Torre dell'Orologio per il cui portico si sbocca in Corte Capitaniato e nella vicina omonima piazza, dove sorgeva il Castello dei Carraresi, signori di Padova e dove ora c'è l'edificio del Liviano, sede della facoltà di Lettere e Filosofia, con sale dipinte da Altichiero. Sul lato meridionale spicca l'elegante Loggia del Consiglio o Gran Guardia, l'edificio cinquecentesco dove si riuniva il Maggior Consiglio cittadino.
Sul lato che guarda la Torre dell'Orologio, c'è un Leone di San Marco che dall'alta colonna in romana in marmo, domina tutta la piazza.

  1. Il Ghetto
A sud della Piazza delle Erbe si snoda un labirinto di strade strette che formano il Ghetto ebraico, dove in passato, gli ebrei sono stati costretti a vivere dal 1603 al 1797, fino a quando Napoleone instaurò il regime di egualianza.
Nel ghetto sono presenti 3 sinagoghe, ma l'unica sinagoga ancora attiva si trova in Via S. Martino e Solferino, luogo di culto al sabato per la comunità ebraica costituita più o meno da 600 persone.
Oltre alle sinagoghe ci sono delle bellissime abitazioni cinquecentesche, le cosiddette case-torri sopraelevate tipiche del quartiere.
Camminare e perdersi per queste viuzze è davvero molto bello, in quanto oltre a respirare un po' di storia, oggi si può godere della vivacità dei molti localini e bar che si trovano lungo le strade.

  1. Orto botanico

L'orto botanico di Padova, è il più antico orto universitario del mondo, esattamente dal 1545 quando venne istituito per coltivare piante medicinali.
In questo orto si possono trovare circa 7.000 specie botaniche, e grazie a tutta questa sua ricchezza, l'orto botanico nel 1997 venne iscritto nella lista Patrimonio Mondiale.

Biglietto di ingresso12,00€ interi, ma ci sono diverse riduzioni in base all'età e ai gruppi.
Si trova in Via Orto Botanico n.15

  1. Spritz

Eh si, non potete venire a Padova e non assaggiare lo Spritz, perchè questa bevanda ormai diventata famosa in tutto il mondo è stata inventata proprio qui.
La città è piena di localini dove fanno questa bevanda, alcuni più chic, altri più rustici e mondani, stà solo a voi la scelta.
Il 27 maggio 2015, ai Navigli di Padova, è stato battuto il record con 4.181 persone che tenevano in mano un bicchiere di spritz.

Per concludere, Padova è davvero molto affascinante, ricca di storia ma allo stesso piena di vitalità.
Consiglio a tutti quanti una visita nella mia città.

Vi lascio con un detto popolare che la dice lunga sulla bellezza di questa città:

Venezia la bella, e Padova sua sorella.



lunedì 12 settembre 2016

Escursione di 4 giorni al Salar de Uyuni


Vi racconto la nostra meravigliosa esperienza nella magica terra della Bolivia, attraversando con 4 jeep 4x4 tutta la “Riserva Naturale di Fauna Andina Eduardo Avaroa”, partendo da Tupiza e arrivando dopo 4 giorni a Uyuni.

1°giorno

Dopo aver trascorso tutta la notte in pullman, da La Paz a Tupiza, e dopo aver fatto una tipica colazione boliviana, composta da matè di coca, pane, burro e marmellata, abbiamo iniziato la nostra incredibile avventura in questa terra.

Siamo partiti con 4 jeep, guidate dai nostri 4 autisti Marcelo, Dionisio, Roberto e Ulio e due cuoche, Lena e Aide che ci hanno accompagnato per tutto il tour preparando ottimi pranzi e cenette.



La nostra prima tappa è stata Muyu Kaka, Ciudad del Encanto, a quota 4000m di altezza, un insieme di rocce di varie dimensioni e colori, tutte rigorosamente a punta, dovute dall'effetto dell'erosione di acqua e vento.





Riprendiamo il viaggio, e dal finestrino delle nostre jeep possiamo ammirare dei panorami fantastici, come le montagne, distese di cactus, piccoli villaggi sperduti nel nulla, lama liberi e proprio quando avevamo deciso di sostare in un campo pieno di lama e alpaca, boom, la ruota anteriore sinistra di una jeep, inizia a volar via da sola. Per fortuna la jeep si è fermata in una montagnola di sabbia e non è successo niente di grave.




Così, mentre gli autisti cercavano di riparare al danno, ci gustiamo il primo pranzetto preparato dalle nostre cuoche, in mezzo al nulla e con tantissimi lama e alpaca che gironzolano liberi, peccato solo che sono molto paurosi e diffidenti, quindi appena proviamo ad avvicinarci scappano via.






Una volta sistemata la ruota e terminato il pranzo siamo ripartiti e poco dopo abbiamo visitato le Ruinas Pueblo Fantasma, un vecchio villaggio spagnolo di minatori di oro e argento, completamente distrutto.
Qui è obbligatorio pagare a persona 15 BOB.






Nel tardo pomeriggio siamo poi arrivati nel piccolo villaggio di Quetena Chico, dove abbiamo trascorso la notte al freddo e al gelo in un rifugio, in quanto non era dotato né di riscaldamento, né di stufette, e la temperatura fuori segnava -5gradi, ma poco importa, i lati positivi in viaggio si trovano sempre e grazie ad un piccolo e cadente albero di Natale, che abbiamo trovato nel salone, abbiamo fatto il cenone di Natale a ferragosto.

2°giorno

Sveglia di buon'ora e pronti via per una nuova giornata.
Come prima tappa abbiamo ammirato tre bellissime lagune, quella Morejon, quella Celeste e infine quella Kolipa, quest'ultima è famosa per l'estrazione di un minerale utilizzato per la produzione di un detersivo del tutto naturale. La nostra cuoca Aide, ne ha raccolto un pochino.







Dopodiché arriviamo alle Termas di Polques, una pozza naturale di acqua caldissima, all'incirca 40°gradi, ad una altitudine di ben 4400m, circondata da un paesaggio meraviglioso e vuoi non fare un bagnetto, così via tutti dentro.
Il biglietto costa solamente 6 BOB a persona.






Nel frattempo le nostre cuoche ci hanno preparato il pranzo e una volta terminato, ci siamo diretti nel deserto di Dalì, chiamato così proprio perchè il paesaggio sembra un'opera d'arte, un insieme di rocce e montagne colorate e di diversi colori.





Poi ci spostiamo alla Laguna Verde, un lago salato ai piedi del vulcano Licancabur, che prende il nome dal colore dell'acqua, un verde chiaro. La sua colorazione è dovuta dai sedimenti che si depositano sul fondo, composti da minerali di rame. Lo spettacolo davanti ai nostri occhi è davvero qualcosa di magico.




Riprendiamo il tour e ci spostiamo in un luogo dove si può ammirare la terra che bolle, il Geyser Sol de Manana a ben 5000 metri. In questa area si possono ammirare pozze di lava e fango, con diverse fumarole di vapore e zolfo. Il panorama si presenta davvero surreale e lunare.















Infine terminiamo la giornata con la visita della laguna più bella in assoluto, la Laguna Colorada di un coloro rosa/rosso popolata da centinai di flamingos, i fenicotteri rosa.





La notte l'abbiamo trascorsa, in un rifugio nel piccolo villaggio di Maliku Villamar.

3°giorno

Sveglia sempre molto presto, colazione e via per una nuova emozionante giornata.
La prima tappa è un insieme di rocce rosse e le più importanti sono la Coppa del Mondo, che assomiglia appunto ad una coppa e il Cammello. Ci spostiamo poco distante nella Valle de Las Rocas, costituita da grandissime rocce, dove mi diverto a scalarne una per ammirare il panorama mozzafiato, composto da queste imponenti rocce e spazi immensi di infinito, il tutto accompagnato da un cielo azzurro che rende la visuale ancora più bella.




Riprendiamo le nostre jeep, e ci spostiamo nella Laguna Negra. Per ammirare il panorama, dobbiamo camminare un pochino lungo un vecchio percorso di un fiume, sopra ad una distesa di muschio e qualche sentiero di acqua ghiacciata. Una volta arrivati in cima, lo spettacolo è davvero incredibile, con questa acqua di color scuro, e qualche uccello che sguazza nell'acqua.






Poco distante andiamo al Canyon dell'Anaconda, chiamato così, perchè da sopra del canyon possiamo ammirare il percorso di un fiume, che assomiglia proprio al corpo di un serpente.








Lì vicino pranziamo e infine ci dirigiamo verso il nostro ultimo villaggio a Puerto Chuvica per trascorrere la notte in un hotel di sale, completamente fatto tutto di sale.










4°giorno

L'ultimo giorno di questo meraviglioso tour, inizia alle tre e mezza di mattina con una brutta notizia per me e i componenti della mia jeep, in quanto la nostra bellissima jeep rossa quella mattina non aveva per niente voglia di mettersi in moto. Alla fine, dopo quasi un'oretta sono riusciti a farla partire e via verso il Salar de Uyuni, il deserto di sale più grande del mondo.
Partendo in ritardo, non siamo riusciti ad arrivare all'Isla Incahuasi per ammirare l'alba, ma poco importa, anzi a dir il vero è stato molto più bello così, perchè ad un certo punto la nostra jeep e l'altra jeep che ci aveva soccorso si sono fermate in mezzo a questa distesa infinita di sale, e abbiamo potuto ammirare l'alba nel silenzio più assoluto, con la luna ancora lì in alto che ci guardava e il sole dall'altro lato che piano piano sorgeva, credetemi una emozione unica e indescrivibile.






Poi siamo ripartiti abbiamo raggiunto il resto del gruppo nell'Isla Incahuasi, conosciuta maggiormente con il nome di Isla del Pescado, per via della sua forma ed è  una piccola isola, nel bel mezzo del deserto, composta da centinaia di cactus di varie grandezze, alcuni davvero molto grandi. Dopo aver fatto colazione siamo andati ad esplorare questa isoletta, e ammirare il panorama dalla cima, e sempre grazie al nostro piccolo disagio iniziale, ci siamo goduti in tranquillità, senza altri viaggiatori l'incantesimo di quel paesaggio tutto bianco. Il biglietto di ingresso per visitare l'isola è di 30 BOB a persona.







Siamo stati gli ultimi viaggiatori a lasciare questo piccolo paradiso, e niente la nostra jeep proprio non voleva ripartire, e così per il resto del tragitto è stata trainata.
Ripartiamo e ad un certo punto le jeep si sono fermate, intorno a noi, nel raggio di diversi km non si vedeva anima viva, ma solo una distesa bianca di sale, e via a fare le foto di rito, mentre le nostre care cuoche ci preparavano l'ultimo pranzo.







Terminato il buon pranzetto ci siamo diretti nel primo Hotel di Sale costruito, il Colchani, ormai però chiuso per motivi di sicurezza, ma diventato un piccolo negozio. Lì si trovano le famose bandiere da tutto il mondo e il monumento della Parigi Dakar, in quanto la gara, passa proprio per il Salar de Uyuni.



















Lasciamo alle nostre spalle il deserto e ci dirigiamo verso l'ultima tappa di questo incredibile tour, il cimitero dei treni e locomotive, per poi concludere e salutare i nostri autisti e le due bravissime cuoche al paesino di Uyuni.







Sono stati davvero 4 giorni meravigliosi, difficile descrivere il susseguirsi di emozioni provate, ma credo veramente che la Bolivia si sia portata via un pezzettino del mio cuore.

Grazie di tutto mia cara Bolivia!!!

Ogni raggio dell'alba prenda per mano i tuoi sogni notturni, i più belli.
E li conduca alla realtà.
"proverbio tibetano"



























lunedì 14 marzo 2016

Ai piedi della Regina delle Dolomiti

Un breve trekking di 4 giorni, nelle bellissime Dolomiti, con un saluto finale a lei, la maestosa Marmolada.

Il nostro itinerario ha toccato tre rifugi diversi: il rifugio Fuciade, il rifugio Contrin e Malga Ciapela.

1°giorno

Il primo giorno, siamo partiti di mattina presto da Padova, e ci siamo diretti a Malga Ciapela dove abbiamo lasciato lì la macchina, per poi ritrovarla alla fine del nostro trekking.

Da Malga Ciapela, abbiamo preso l'autobus alle 11.38 e dopo un'oretta siamo arrivati a Falcade, e da lì è iniziata la nostra avventura.
(nel sito www.marmolada.com trovate gli orari degli autobus – costo del biglietto 5,00€)

La passeggiata da Falcade fino alla conca di Fuciade inizia dalla piccola chiesetta di S.Romedio, e il sentiero da seguire è il 694.
Il percorso è abbastanza facile, una stradina forestale, particolarmente pianeggiante con qualche leggera salita. Si segue integralmente la stradina e si arriva alla Baita Flora Alpina, che si trova nella località Valfredda.
Da qui un'altra oretta, con una passeggiata sempre molto semplice si arriva al rifugio Fuciade (1982 m).


Il rifugio è una piccola perla del paesaggio dolomitico, è incastonato in una conca naturale ed è maestosamente sovrastata del Cima dell'Uomo. Nel rifugio sono presenti 7 stanze, ma noi abbiamo alloggiato nella baita a 10 minuti a piedi dal rifugio. La baita è qualcosa di unico e magico, si trova ai piedi delle montagne, in mezzo al nulla. Durante la 1°guerra mondiale, era una postazione di primo pronto soccorso, ovviamente ristrutturato da allora, ma molto suggestiva l'idea di dormire in un posto che ha fatto parte della nostra storia. Intorno a noi regnava il silenzio, interrotto solamente ogni tanto delle urla delle simpatiche marmotte.




Al rifugio abbiamo sia cenato che fatto colazione e devo dire che era tutto divinamente squisito.

www.fuciade.it mezza pensione + pernottamento 75,00€

Difficoltà percorso : facile
Tempo: 3/4 ore
Rifugio Fuciade: voto 10 e lode, è davvero fantastico








2°giorno

Dopo aver fatto un'abbondante colazione, ci siamo messi subito in cammino, per raggiungere il prossimo rifugio, il sentiero da seguire è il 607 passo Cirelle.

La prima parte della camminata è particolarmente facile, tutta in salita e si arriva a metà della montagna, dove pochi giorni fa è stata messa una targa in onore del centenario dalla 1°guerra mondiale.

Da lì si può ammirare un fantastico panorama, sulla vallata del rifugio Fuciade e vedere in lontananza le Pale di San Martino, in più se si sta molto attenti, si possono trovare le stella alpine.







Da lì all'ultimo tratto di salita, il percorso diventa davvero molto difficile, perchè è un ghiaione, e a tratti il sentiero era sparito, causa delle forti piogge dei giorni precedenti, e c'erano sassi ovunque, quindi bisogna stare davvero molto attenti.


Durante la salita si possono vedere alcuni residuati bellici della Grande Guerra, come filo spinato e scatolame vario.

Una volta arrivati su al passo Cirelle posto tra la Punta omonima e la Punta Cigolè, si può trovare addirittura un piccolo ghiacciaio. Al passo (2686 m), compare verso nord-est la rocciosa ed inconfondibile parete sud della Marmolada ed un panorama spettacolare sulle più vicine Cima Ombretta e Sasso Vernale mentre a sud-ovest la vista è interrotta dalla Cima dell'Uomo.






Si prosegue sempre per il sentiero 607, e con una discesa abbastanza facile più o meno di un'ora e mezza si arriva al rifugio Contrin. Noi lungo il percorso, abbiamo trovato una famiglia di stambecchi con i cuccioli, davvero una emozione unica.


Il rifugio Contrin (2016m), situato nella Cima omonima “Val Contrin” a Canazei, si trova ai piedi del Gruppo della Marmolada, con diverse vette di oltre 3000 m che spiccano al suo cospetto, tra queste il Gran Vernel, Piccolo Vernel, Cima Ombretta e Cima dell'Uomo. Il suo panorama spazia a 360° sui gruppi della Marmolada e Sassolungo, facenti parte anche loro del Patrimonio dell'Unesco.





Il rifugio offre anche il pernottamento sia con camere private con lenzuoli, sia in camerate. Noi abbiamo preferito una camera da 6 persone con lenzuola.

www.rifugiocontrin.it mezza pensione + pernottamento 60,00€

Difficoltà percorso: medio facile, tranne il ghiaione che è davvero difficile, secondo me è solo per persone allenate ed esperte, e non per bambini e anziani.
Tempo: 3/4 ore
Rifugio Contrin: voto 8

3°giorno

Alle 8.00 di mattina eravamo già pronti per partire, perchè oggi c'era la camminata più lunga da fare, più o meno 12/13 km, dal rifugio Contrin ad arrivare a Malga Ciapela, sentiero da seguire è il 606 inizialmente, poi il 610 passo Ombretta.

Lasciata alle spalle la piccolissima chiesetta, si inizia la passeggiata tra ampie praterie e pascoli, ma poco dopo il sentiero che costeggia a destra la Malga Contrin, diventa sempre più ripido e l'erba lascia spazio a rocce, ghiaia e sfasciumi. Il sentiero si alza ripidamente permettendo di godere una straordinaria vista sulla Val Contrin e più oltre verso il Passo Nicolò e il Val Ombert. Proseguendo sempre più in alto, sembra che le pareti di Cima d'Ombretta e della Marmolada si vogliano toccare, formando una gola dove l'atmosfera tra il silenzio della montagna e i banchi di nebbia diventa molto suggestiva, quota 2704 m.


Una volta arrivati al Passo Ombretta, si trova il bivacco Dal Bianco e numerose postazioni militari, a sinistra si nota una trincea, e sulla destra una capanna rossa con 9 posti letto e un tavolo dove poter mangiare.
Poi da lì inizia la ripida discesa sul ghiaione, dove si raggiunge il rifugio Falier (2080 m).
Una breve sosta al rifugio, dove si incontrano delle simpaticissime caprette, e poi da lì inizia una bella camminata, molto tranquilla tra verdi praterie e fitto bosco ombroso, e su un comodo sentiero si raggiunge Malga Ciapela (1450m).

Noi abbiamo pernottato al'Hotel Garnì Roberta, che si trova esattamente ai piedi della Marmolada.

www.garniroberta.com solo colazione, tra l'altro molto buona e pernottamento 40,00€

Difficoltà percorso: medio difficile, soprattutto la discesa nel ghiaione
Tempo: 5/6 ore
Hotel Garni Roberta: voto 8

4°giorno

Oggi è l'ultimo giorno in questo piccolo paradiso, e non potevamo non salire sopra alla Marmolada (3265 m).
Il costo del biglietto delle 3 funivie è di 24,00€, ma noi grazie ad uno sconto che ci ha dato la signora del hotel, abbiamo pagato 22,00€.
La Marmolada, nota anche come “Regina delle Dolomiti”, è un gruppo montuoso delle Alpi collocato tra il Veneto e il Trentino Alto Adige. Sul versante orientale è delimitata del fiume Cordevole, sul versante occidentale dalla Val di Fassa.
Il primo tratto presenta già panorami mozzafiato sulla valle e sulle montagne, scesi dalla prima funivia, si sale subito nella seconda, e si arriva a Serauta, dove si trova il Museo della Grande Guerra (museo gratuito e secondo me la visita ed obbligo, per capire meglio la triste storia della Grande Guerra). Qui si trova anche un ristorante, dove abbiamo pranzato, e la visuale si affaccia direttamente sulla zona dichiarata “Monumentale Sacra”. Si possono notare, trincee, camminamenti, gallerie e postazioni che rendono l'idea di quanto lavoro sono stati capaci di fare gli Alpini ed i Fanti, nonché quanti sacrifici siano stati costretti ad affrontare per sopravvivere in quelle condizioni difficili.
Infine la terza funivia porta a Punta Rocca, dove sebbene fosse luglio, c'erano 10 gradi, abbiamo camminato sul ghiacciaio e giocato a palle di neve, quindi consiglio un abbigliamento adeguato. Da qui il panorama è davvero unico al mondo, spazia a 360° sul tutto il promontorio. Qui si trova anche la piccola Grotta della Madonna, benedetta da S.S. Papa Giovanni Paolo II, il 26 agosto 1979.







Una volta scesi, siamo andati a vedere i Serrai di Sottoguda, un canyon lungo circa 2 km, con pareti a picco alte centinaia di metri con poco spazio tra l'una e l'altra.

Tutto il percorso è affiancato dal piccolo torrente Pettorina, che con gli anni ha eroso le rocce fino a formare voragini e grotte che si possono ammirare.

Durante il sentiero si trova una piccola chiesetta di S.Antonio e più avanti la Madonna dei Serrai posta in una grotta naturale.





Che dire, sono stati 4 giorni davvero magnifici, immersi nella magnifica natura, nel silenzio e il tutto davvero molto vicino a casa.... a volte ci sono dei piccoli paradisi che neanche conosciamo qui nella nostra bellissima Italia.


Grazie "SOLDATI"


martedì 8 marzo 2016

Cina: dai moderni grattacieli di Shanghai agli hutong di Beijing

Ma vai in Cina!!!Non so il perchè, ma questo detto è molto famoso, e dopo l'ennesima volta che qualcuno mi mandava in Cina, ho deciso di andarci sul serio.E cosi eccomi qua, a raccontarvi il nostro viaggio in questo continente fantastico.


ITINERARIO DI 11 GIORNI

1 Volo Venezia – Amsterdam – Shanghai
2 Shanghai
3 Shanghai
4 Shanghai
5 Shanghai – Xi'An
6 Xi'An
7 Xi'An – Beijing
8 Beijing
9 Beijing
10 Beijing
11Volo Beijing – Shanghai – Parigi – Venezia

SHANGHAI

Siamo arrivati a Shanghai di mattina, abbiamo preso un taxi dall'aeroporto Pudong che ci ha portati nell'albergo dove alloggiavamo, una doccia veloce e via subito a scoprire questo continente così tanto lontano da noi e così tanto diverso dal nostro.

Dopo neanche 5 minuti che stavamo camminando per strada, ci siamo resi conto di quanti motorini elettrici ci sono in questa città, e tutti quanti che suonavano il clacson per farsi sentire che stavano arrivando (vi avviso, il rumore del clacson sarà la vostra sveglia e vi accompagnerà per tutto il giorno fino a tarda sera).
Poco dopo che stavamo camminando, una bella giovane ragazza, sputa tranquillamente per terra davanti a noi, la nostra reazione è stata di stupore e meraviglia che una ragazzina sputasse così, ma alla fine, abbiamo capito che lei è stata la prima che abbiamo visto di una lunga serie di gente che sputava ovunque, perchè per loro è normale. 

Comunque camminando siamo arrivati sulla Piazza del Popolo, nel distretto di Huangpu, dove si trova il Museo Bowungua di Shanghai (gratuito), che offre una incredibile collezione della cultura cinese.
Dopo un pranzo veloce, ci siamo diretti nella parte dell'Ex Concessione Francese, che è situata nella zona sud-orientale della città, nei distretti di Luwan e Xuhui. Questa zona ha un'atmosfera vagamente europea, in quanto gli edifici sono bassi, i viali sono ombreggianti dai platani e c'è meno caos.

Alla sera, siamo andati a mangiare in un ristorante lungo il Bund con vista dei grattacieli di Pudong illuminati e per concludere la giornata abbiamo fatto una passeggiata sul lungo fiume, davvero molto consigliata.

Bund


Giardini di Yu




La mattina del giorno seguente,siamo andati alla ricerca dei Giardini di Yu, ma per trovare la famosa sala del tè sul lago Huxinting Chashi è stata davvero un'impresa. 
Tanto è vero che li vicino si trova la Città Vecchia del Dio Tempio o Chenghuang Miao, e per sbaglio noi siamo finiti lì dentro. Devo dire che è stata davvero una bella scoperta, perchè il Tempio è davvero molto carino. 

Tutta questa zona è splendida ed intorno ai giardini si sono sviluppati negozietti e ristorantini take-away, ovviamente noi non ci siamo fatti mancare i famosi ravioli al vapore al Nanxiang Steamed Bun Restaurant, davanti alla casa del tè. 













Nel pomeriggio ci siamo trasferiti nella zona del museo della Scienza e della Tecnologia, dove li vicino c'è uno dei mercati del falso più grande di tutta Shanghai, il “AP Xinyang Fashion&Gift Fake Market”, dove potete veramente trovare tutto a prezzi stracciati. Io consiglio di partire da casa solo con la valigia da stiva, per poi comprare lì un trolley da riempire con quello che comprerete, perchè è quasi impossibile uscire a mani vuote.



Museo della Scienza e delle Tecnologia


Oriental Pearl Tower






Verso sera abbiamo deciso di salire sopra all'Oriental Pearl Tower, che è la torre televisiva di Shanghai. 

Ci sono tre livelli di osservazione, il più alto è situato a 350 metri dove si può vedere un meraviglioso panorama di questa enorme metropoli. Gli altri due livelli più bassi sono situati rispettivamente a 263 metri (dove si trova una zona con il pavimento in cristallo, quindi trasparente,  e sembra di camminare sospesi nell'aria, davvero una bella emozione) e a 90 metri.
A 267 metri si trova il ristorante rotante.
Un'antenna estende l'edificio di altri 118 metri e trasmette programmi radio televisivi.







L'ultima mattina siamo andati a vedere il Tempio di Buddha di Giava, dove all'interno il pezzo forte è proprio un Buddha di Giava bianco alto 1,9 metri, poi c'è un Buddha più piccolo che giace su un letto di legno rosso, e nella sala più ampia ci sono tre Buddha in oro placcato.

Al pomeriggio abbiamo fatto un giro nel Pudong, perdendoci tra gli enormi grattacieli e poi abbiamo concluso la nostra giornata nella Nanjing Road, la via più famosa dello shopping di Shanghai.




Drum Tower
XI'AN

Arrivati a Xi'An, dall'aeroporto alla cittadina, lungo la strada si può vedere la vera Cina, quella più povera, quella dove ci sono solo mega grattacieli, sia in altezza che larghezza, quella più sporca e meno sviluppata.

Il nostro hotel era a due passi dalla Bell Tower – Torre del Tamburo e dalla Drum Tower – Torre della Campana. Noi abbiamo visitato l'interno solamente di quest'ultima, la visita non è niente di ché, sono molto più suggestive vederle da fuori soprattutto alla sera con le luci della città accese che donano un sapore antico.









Xi'An era il punto di arrivo e di partenza della famosa via della seta, e proprio grazie agli scambi commerciali con la Persia e il Medio Oriente che favorirono la diffusione dell'Islam, infatti oggi questa cittadina ospita una grande comunità di religione musulmana, che anima il vivacissimo mercato notturno. Noi in questo mercato ci siamo letteralmente persi tra le bancarelle che vendono di tutto, tra i vari banchetti di cibo, tra la puzza di tofu, e non siamo riusciti a trovare la Grande Moschea, perchè tutto quel caos ci aveva completamente rapiti, e non smettevamo di meravigliarci davanti alle stranezze che vedevamo.

Il giorno dopo, tramite un tour organizzato dal nostro hotel, con guida in inglese, siamo andati a vedere l'attrazione principale di Xi'An, che attira migliaia di turisti ogni anno: i famosi Guerrieri di Terracotta. Questo monumento è davvero molto significativo perchè i guerrieri che sono più di sei mila, sono a grandezza naturale e rappresentano l'esercito dell’Imperatore Qin Shihuang che trionfo su tutti gli altri eserciti più di due mila anni fa. 


Guerrieri di Terracotta



Terminata la visita, siamo andati a vedere la Grande Pagoda dell'Oca Selvaggia, e bisogna dire che questa pagoda semplice e solenne è un capolavoro dell'architettura buddista. All'esterno siamo anche riusciti a vedere il giochi dell'acqua, che avviene ogni ora.

Non molto lontano da lì, ci sono i giardini di Tang Paradise, per entrare c'è un biglietto di ingresso, ma andateci perchè non immaginerete mai quanto grandi sono, e rappresentano davvero un'oasi di pace e tranquillità. Noi abbiamo assistito anche ad uno spettacolo che si è concluso con i fuochi di artificio.



BEIJING o PECHINO

Ma si dice Beijing o Pechino? Cioè Pechino è Beijing o sono due paesi diversi.... mi faceva sempre sorridere quando qualcuno mi poneva queste domande, comunque si è lo stesso paese, solo che noi italiani siamo gli unici che diciamo Pechino, ma il vero nome è Beijing.

Arrivati all'aeroporto di Beijing, ci attendeva Luce, una ragazza cinese che sta imparando l'italiano per diventare una guida turistica, assieme all'autista del nostro mini-van. Qui a Beijing abbiamo scelto di prendere una guida in italiano per capire meglio la cultura cinese, con un mini-van tutto per noi, che ci ha portati per tre giorni nei luoghi di maggior importanza. Abbiamo contattato Ggannie Lui, tramite il sito www.interpretepechino.com oppure potete farlo direttamente al suo indirizzo e.mail ggnnie_liu@126.com.
Abbiamo speso 200.00€ a testa, di tre giorni,con guida, ingresso a tutti i monumenti, trasporto, compreso A/R dall'aeroporto al nostro hotel e 3 pranzi, forse autonomamente avremo speso un po' meno, ma noi siamo stati davvero contenti della scelta, perchè la guida ci ha spiegato tantissime cose, e abbiamo visto moltissimi monumenti, tra l'altro per andare a vedere la muraglia, bisogna quasi per forza farlo tramite un tour, perchè è un po' distante dal centro di Beijing e con i mezzi pubblici si perderebbe una giornata.





Il primo giorno comunque eravamo liberi, non c'era organizzato niente, quindi siamo andati a vedere la via Wangfujing Road, che si trovava proprio dietro al nostro hotel, e alla sera abbiamo visitato il mercato di Donghuamen Night Market, ecco scordatevi di vedere dolciumi e caramelle come ai nostri mercatini delle fiere, qui si trovano insetti, serpenti, stelle marine, scorpioni e altre specie non ben identificate, il tutto in comodi spiedini arrostiti pronti per essere assaggiati.... io ero un po' terrorizzata, soprattutto perchè ho una paura tremenda dei serpenti, ma una visita di sicuro va fatta.








Il nostro primo giorno con la guida, è iniziato dalla grande Piazza Tienanmen per poi entrare nella Città Proibita, la famosa residenza imperiale, vista in tantissimi film. La prima cosa che subito si nota, sono gli immensi spazi, occupati da migliaia di turisti cinesi, perchè quel giorno era festa nazionale. 



Città Proibita



Nel pomeriggio ci siamo spostati nell'antico Palazzo d'Estate, e questo immenso giardino, a noi ci è piaciuto tantissimo, ci sono molte statue, dipinti, un lago navigabile, un tempio splendido, e un corridoio lungo 728 metri costruito dall'imperatore Qianlong nel 1750 per sua madre affinché lei potesse passeggiare ed ammirare il paesaggio al riparo sia dalla pioggia che dal sole.
Nel Summer Palace, potete davvero starci ore e ore, perchè è un luogo magico e incantevole.

Muraglia Cinese





La mattina del secondo giorno, siamo andati a vedere lei, una delle più famose meraviglie del mondo, inclusa anche nella lista del patrimonio dell'Umanità dell'Unesco dal 1987, la Muraglia Cinese a Mutianyu.

Non ci sono parole per descriverla, bisogna viverla per capire le varie emozioni che ti fa provare, questo muro che si snoda sul ciglio dei monti da un'orizzonte all'altro. Andate, affacciatevi, datevi la vostra spiegazione del perchè di questo fascino.














Al ritorno ci siamo fermati allo Stadio Olimpico di Pechino, costruito per i giochi olimpici del 2008. La struttura dello Stadio è paragonabile ad un nido d'uccello, mentre i grattacieli dove ospitavano gli atleti, visti singolarmente non dicono niente, ma se si vedono da lontano formano un dragone.

Abbiamo concluso la giornata al Red Teatre, per vedere uno spettacolo di Kung Fu, ed è stato uno spettacolo molto d'effetto, con acrobazie spettacolari, coreografie ben studiate e dei bei costumi.

L'ultimo giorno, prima di tornare a casa, siamo andati a visitare il Tempio del Cielo, e anche questo è un meraviglioso complesso architettonico che a noi è molto piaciuto. All'esterno del tempio,il giardino è un punto di ritrovo, soprattutto per gli anziani che si incontrano e giocano a dama, oppure ballano, e c'è anche chi scrive per terra gli ideogrammi con l'acqua.

Per pranzo ci siamo trasferiti nella vecchia Beijing, gli Hutong, dove immancabilmente abbiamo fatto il giro nei risciò e pranzato in una famiglia locale, in una piccola ma dignitosa casa.

In fine siamo andati a vedere il più grande tempio tibetano fuori dal tibet, il Tempio dei Lama, dove l'attrazione principale è il grande Buddha in legno di sandalo, alto 17 metri e ricoperto di stoffe colorate.

La sera abbiamo cenato al ristorante italiano Eatalia Carpe Diem, gestito da due ragazzi italiani, davvero un localino bello e mangiato molto bene, se per caso siete stanchi di mangiare noodles e ravioli questo è il loro indirizzo No.18 Xilou Alley, Xicheng District | Di‘anmen Intersection South West Corner, Pechino, Cina.

VISTO

Il visto per la Cina è necessario richiederlo prima di partire. Se si risiede in Italia, si può recarsi direttamente al Chinese Visa Application Service Center (CVASC) di Roma o Milano. Inoltre chi risiede in Toscana può richiedere il visto al Consolato Cinese di Firenze (risparmiando sulle spese del CVASC).
Per chi invece non è comodo in queste città, proprio come noi, ci siamo rivolti ad una agenzia di viaggi, che hanno spedito loro all'ambasciata di Milano i nostri passaporti. Il visto turistico più comune è quello ad entrata singola e dura dai 30 ai 90 giorni. Il costo è di 50,00€ più le spese dell'agenzia.
Per ulteriori informazioni qui troverete tutto: http://www.visaforchina.it/

TRASPORTI

Noi abbiamo volato con la compagnia di bandiera Olandese, la KLM. Siamo partiti da Venezia, scalo ad Amsterdam e arrivo a Shanghai, rispettivamente 2 e 11 ore di volo, 800,00€ A/R a testa, prenotando un mese prima.

Gli spostamenti in Cina, li abbiamo fatti tutti con la compagnia aerea, Air China, www.airchina.it.
Ci siamo trovati benissimo, puntuali, buon prezzo e di sicuro si risparmia in tempo. Vi consiglio questa compagnia, rispetto alla China Eastern perchè è più economica.

ALBERGHI

Shanghai = 3 notti

The Bund Hotel
Consiglio questo hotel, perchè ha un buon prezzo, è molto pulito con camere ampie e confortevoli e alcune con una meravigliosa vista panoramica della città. E' situato a 10 minuti a piedi dalla via principale, Via Nanchino e a 15-20 minuti dal Bund. Wifi gratuita sia nelle camere che nella hall.

Xi'an = 2 notti

Citadines Central Xi'an
Questo hotel lo consiglio, perchè non ti danno una camera, ma dei mini appartamenti, con la cucina, bagno, salottino e letto. Si trova in una posizione strategica, perchè in due minuti si arriva alla Torre del Tamburo. Inoltre organizzano tantissime gite, tra cui quella per l'esercito di terracotta.

Beijing = 4 notti

Tianan Rega Hotel
Questo è l'hotel che mi è piaciuto meno di tutti, soprattutto perchè le ragazze della reception non parlavano inglese, e per fare il nostro check-out ci hanno impiegato quasi un'ora. Le camere sono piccole e la finestra della camera si affacciava sul muro dell'altro immobile distante un metro. L'unica nota positiva è la posizione perchè si trova vicinissimo alla famosa via Wangfujing Road e a 15 minuti dalla Città Proibita.

Tutti gli alberghi sono stati prenotati tramite Booking. In tutti e tre gli hotel abbiamo trovato in camera il bollitore dell'acqua per fare un tè o un caffè alla mattina, ottima soluzione per risparmiare sulla colazione.