Vi racconto la nostra meravigliosa
esperienza nella magica terra della Bolivia, attraversando con 4 jeep
4x4 tutta la “Riserva Naturale di Fauna Andina Eduardo Avaroa”,
partendo da Tupiza e arrivando dopo 4 giorni a Uyuni.
1°giorno
Dopo aver trascorso tutta la notte in
pullman, da La Paz a Tupiza, e dopo aver fatto una tipica colazione
boliviana, composta da matè di coca, pane, burro e marmellata,
abbiamo iniziato la nostra incredibile avventura in questa terra.
Siamo partiti con 4 jeep, guidate dai
nostri 4 autisti Marcelo, Dionisio, Roberto e Ulio e due cuoche, Lena
e Aide che ci hanno accompagnato per tutto il tour preparando ottimi
pranzi e cenette.
La nostra prima tappa è stata Muyu
Kaka, Ciudad del Encanto, a quota 4000m di altezza, un insieme di rocce di varie
dimensioni e colori, tutte rigorosamente a punta, dovute dall'effetto
dell'erosione di acqua e vento.
Riprendiamo il viaggio, e dal
finestrino delle nostre jeep possiamo ammirare dei panorami
fantastici, come le montagne, distese di cactus, piccoli villaggi
sperduti nel nulla, lama liberi e proprio quando avevamo deciso di
sostare in un campo pieno di lama e alpaca, boom, la ruota anteriore
sinistra di una jeep, inizia a volar via da sola. Per fortuna la jeep
si è fermata in una montagnola di sabbia e non è successo niente di
grave.
Così, mentre gli autisti cercavano di riparare al danno, ci gustiamo il primo pranzetto
preparato dalle nostre cuoche, in mezzo al nulla e con tantissimi
lama e alpaca che gironzolano liberi, peccato solo che sono molto
paurosi e diffidenti, quindi appena proviamo ad avvicinarci scappano
via.
Qui è obbligatorio pagare a
persona 15 BOB.
Nel tardo pomeriggio siamo poi arrivati
nel piccolo villaggio di Quetena Chico, dove abbiamo trascorso la
notte al freddo e al gelo in un rifugio, in quanto non era dotato né
di riscaldamento, né di stufette, e la temperatura fuori segnava
-5gradi, ma poco importa, i lati positivi in viaggio si trovano
sempre e grazie ad un piccolo e cadente albero di Natale, che
abbiamo trovato nel salone, abbiamo fatto il cenone di Natale a
ferragosto.
2°giorno
Sveglia di buon'ora e pronti via per
una nuova giornata.
Come prima tappa abbiamo ammirato tre
bellissime lagune, quella Morejon, quella Celeste e infine quella
Kolipa, quest'ultima è famosa per l'estrazione di un minerale
utilizzato per la produzione di un detersivo del tutto naturale. La
nostra cuoca Aide, ne ha raccolto un pochino.
Dopodiché arriviamo alle Termas di Polques, una
pozza naturale di acqua caldissima, all'incirca 40°gradi, ad una
altitudine di ben 4400m, circondata da un paesaggio meraviglioso e
vuoi non fare un bagnetto, così via tutti dentro.
Il biglietto costa
solamente 6 BOB a persona.
Poi ci spostiamo alla Laguna Verde, un
lago salato ai piedi del vulcano Licancabur, che prende il nome dal
colore dell'acqua, un verde chiaro. La sua colorazione è dovuta dai
sedimenti che si depositano sul fondo, composti da minerali di rame.
Lo spettacolo davanti ai nostri occhi è davvero qualcosa di magico.
Riprendiamo il tour e ci spostiamo in
un luogo dove si può ammirare la terra che bolle, il Geyser Sol de
Manana a ben 5000 metri. In questa area si possono ammirare
pozze di lava e fango, con diverse fumarole di vapore e zolfo. Il
panorama si presenta davvero surreale e
lunare.
Infine terminiamo la giornata con la
visita della laguna più bella in assoluto, la Laguna Colorada di un
coloro rosa/rosso popolata da centinai di flamingos, i fenicotteri
rosa.
La notte l'abbiamo trascorsa, in un
rifugio nel piccolo villaggio di Maliku Villamar.
3°giorno
Sveglia sempre molto presto, colazione
e via per una nuova emozionante giornata.
La prima tappa è un insieme di rocce
rosse e le più importanti sono la Coppa del Mondo, che assomiglia
appunto ad una coppa e il Cammello. Ci spostiamo poco distante nella
Valle de Las Rocas, costituita da grandissime rocce, dove mi diverto
a scalarne una per ammirare il panorama mozzafiato, composto da
queste imponenti rocce e spazi immensi di infinito, il tutto
accompagnato da un cielo azzurro che rende la visuale ancora più
bella.
Riprendiamo le nostre jeep, e ci
spostiamo nella Laguna Negra. Per ammirare il panorama, dobbiamo
camminare un pochino lungo un vecchio percorso di un fiume, sopra ad
una distesa di muschio e qualche sentiero di acqua ghiacciata. Una
volta arrivati in cima, lo spettacolo è davvero incredibile, con
questa acqua di color scuro, e qualche uccello che sguazza
nell'acqua.
Poco distante andiamo al Canyon
dell'Anaconda, chiamato così, perchè da sopra del canyon possiamo
ammirare il percorso di un fiume, che assomiglia proprio al corpo di un
serpente.
Lì vicino pranziamo e infine ci
dirigiamo verso il nostro ultimo villaggio a Puerto Chuvica per
trascorrere la notte in un hotel di sale, completamente fatto tutto
di sale.
4°giorno
L'ultimo giorno di questo meraviglioso
tour, inizia alle tre e mezza di mattina con una brutta notizia per
me e i componenti della mia jeep, in quanto la nostra bellissima jeep
rossa quella mattina non aveva per niente voglia di mettersi in moto.
Alla fine, dopo quasi un'oretta sono riusciti a farla partire e via
verso il Salar de Uyuni, il deserto di sale più grande del mondo.
Partendo in ritardo, non siamo riusciti
ad arrivare all'Isla Incahuasi per ammirare l'alba, ma poco importa,
anzi a dir il vero è stato molto più bello così, perchè ad un
certo punto la nostra jeep e l'altra jeep che ci aveva soccorso si
sono fermate in mezzo a questa distesa infinita di sale, e abbiamo
potuto ammirare l'alba nel silenzio più assoluto, con la luna ancora
lì in alto che ci guardava e il sole dall'altro lato che piano piano
sorgeva, credetemi una emozione unica e indescrivibile.
Poi siamo ripartiti abbiamo raggiunto
il resto del gruppo nell'Isla Incahuasi, conosciuta maggiormente con il nome di Isla del Pescado, per via della sua forma ed è una piccola isola, nel bel mezzo del
deserto, composta da centinaia di cactus di varie grandezze, alcuni
davvero molto grandi. Dopo aver fatto colazione siamo andati ad
esplorare questa isoletta, e ammirare il panorama dalla cima, e
sempre grazie al nostro piccolo disagio iniziale, ci siamo goduti in
tranquillità, senza altri viaggiatori l'incantesimo di quel
paesaggio tutto bianco. Il biglietto di ingresso per visitare l'isola è di 30 BOB a persona.
Siamo stati gli ultimi viaggiatori a
lasciare questo piccolo paradiso, e niente la nostra jeep proprio non
voleva ripartire, e così per il resto del tragitto è stata
trainata.
Ripartiamo e ad un certo punto le jeep si sono
fermate, intorno a noi, nel raggio di diversi km non si vedeva anima
viva, ma solo una distesa bianca di sale, e via a fare le foto di
rito, mentre le nostre care cuoche ci preparavano l'ultimo pranzo.
Terminato il buon pranzetto ci siamo
diretti nel primo Hotel di Sale costruito, il Colchani, ormai però chiuso per
motivi di sicurezza, ma diventato un piccolo negozio. Lì si trovano
le famose bandiere da tutto il mondo e il monumento della Parigi
Dakar, in quanto la gara, passa proprio per il Salar de Uyuni.
Sono stati davvero 4 giorni
meravigliosi, difficile descrivere il susseguirsi di emozioni
provate, ma credo veramente che la Bolivia si sia portata via un
pezzettino del mio cuore.
Grazie di tutto mia cara Bolivia!!!